La terza patch del software reflector XLX qui esposta, a cura di Antonio IU5JAE, comprende le precedenti personalizzazioni pubblicate sul nostro sito ed aggiunge la possibilità di assegnare uno specifico DG-ID ad un modulo leggendo la configurazione da file. Per le spiegazioni sull’evoluzione (e relativa implementazione) delle modifiche riguardanti la parte del C4FM su XLX si rimanda la lettura ai precedenti articoli, di seguito un elenco di quanto adesso è completamente gestibile attraverso questa patch cumulativa:
- impostare un DG-ID di default al momento della connessione di un sistema con protocollo YSF o IMRS;
- importare un “ritorno a casa” ovvero al DG-ID di default dopo un certo periodo di tempo;
- assegnare un qualsiasi DG-ID (da 1 a 99) ad un qualsiasi modulo compilato in XLX;
- leggere questa configurazione di abbinamenti direttamente da file, all’avvio di XLX.
Il DG-ID è un identificatore del gruppo digitale, presente nel “mondo del C4FM” Yaesu System Fusion. Questa selezione si opera sulla radio e permette, variando il valore assegnato al TX, di operare un cambio di flusso (modulo su XLX) su molti server. E’ (per fare un paragone “bonario”) come il Talk Group in ambito DMR.
Tornando alla patch che alleghiamo in questo articolo, il file da modificare per le proprie esigenze nel codice/file originario presente nella vostra installazione è main.h, aggiungendo le seguenti righe:
In aggiunta a quanto visto in precedenza negli altri post vi è da specificare il percorso del file xlxd.dgid che il reflector leggerà all’avvio, contenente le configurazioni ai DG-ID, e il percorso dove verrà effettuata una copia della configurazione che può risultare utile per l’implementazione di una tabella attraverso altri software.
La configurazione è così da fare:
modulo;numeroDG-ID;descrizione del modulo
Gli altri file presenti nella patch devono invece essere sostituiti agli originali, prima della compilazione di XLX. Nota importante: è stata utilizzata questa patch per correggere anche un errore nella gestione del protocollo YSF nel codice originale. Risultava mancante il valore 1 nel byte STATUS (era a 0), come da specifiche:
File contenente la patch: